sabato 17 novembre 2007

ANTIMPERIALISMO E LOTTA PER IL SOCIALISMO OGGI!

Il materialismo storico – che riguarda la storia sociale dell’umanità, mentre quello dialettico la storia della natura -, che estende i principi del materialismo dialettico allo studio della vita sociale, fu scientificamente definito da Marx ed Engels e, successivamente, precisato e ampiamente divulgato da Lenin e Stalin. Esso consente a noi marxisti-leninisti di indagare i processi della vita sociale e della storia conosciuta della società umana. Analizzando la storia del genere umano coi principi del materialismo storico ci rendiamo subito conto che la storia sociale dell’umanità è un continuo divenire, una costante trasformazione della realtà e, tra corsi e ricorsi, è un processo inarrestabile di avanzamento, di miglioramento della vita sociale e del susseguirsi di forme di organizzazione diverse del sistema economico, politico e dei rapporti tra gli individui. Così abbiamo conosciuto diverse forme dell’organizzazione della vita sociale, quella primitiva, schiavistica, feudale e capitalistica attuale. Proprio il metodo d’indagine dialettico del materialismo storico ci consente di affermare che la società umana partita da uno stadio inferiore di organizzazione della vita collettiva tende a forme sempre più emancipate di liberazione e di autogoverno dell’uomo passando, nell’era presente del capitalismo, alla fase transitoria della società socialista, all’abolizione delle classe sociali e sino alla società comunista, che è la massima forma di libertà, di democrazia e di autogoverno dell’uomo. Il passaggio da un sistema socio-politico-economico inferiore a quello superiore avviene attraverso tappe intermedie, proprio perché si tratta di un processo dialettico e progressivo, ma che deve avvenire in senso rivoluzionario, di discontinuità ovvero di rottura e di annientamento dello stadio evolutivo precedente.
Così il passaggio dal capitalismo al socialismo avviene attraverso varie fasi: l’esplodere delle contraddizioni economiche interne al sistema capitalistico, la lotta di classe dei lavoratori, la nascita del Partito Comunista rivoluzionario della classe operaia, la Rivoluzione proletaria, la dittatura del proletariato, la costruzione del socialismo e l’edificazione del comunismo. Il capitalismo ha sostituito la servitù della gleba col proletariato salariato, ma la legge disumana dello sfruttamento del lavoro altrui non è cambiata, ha introdotto lo Stato, la Costituzione e le libertà cosiddette democratici e, per rispondere alle sue esigenze di accentramento e di espansione e, dunque, di sopravvivenza, ha generato l’imperialismo, cioè un sistema produttivo, finanziario e commerciale a livello mondiale. L’imperialismo sottomette e domina risorse umane e naturali, economie, mercati e politiche nazionali, sino a ridurre i paesi sottomessi in veri e propri distaccamenti del potere politico e sociale imperialistico centralizzato riducendoli in autentici Stati vassalli. In base ai principi del materialismo storico la costruzione della società socialista consegue a quella capitalistica, che precedentemente è subentrata a quella feudale, così la lotta per il socialismo nei paesi dominati dall’imperialismo passa prima attraverso la loro liberazione dal dominio imperialistico conquistandosi l’indipendenza e la sovranità nazionale, ecco perché i marxisti-leninisti e la classe lavoratrice sostengono con tutte le loro forze disponibili le lotte di liberazione e di indipendenza nazionale dal giogo imperialistico.
Ma per i marxisti-leninisti la lotta antimperialistica costituisce semplicemente una tappa della battaglia più generale per la conquista del socialismo. L’antimperialismo di natura borghese, nazionalista, revisionista, riformista, religiosa, anarchica e movimentista è totalmente estraneo ai nostri convincimenti e obiettivi, anche se dobbiamo sostenere, convinti e decisi, tutti i movimenti e lotte antimperialistiche per sconfiggere l’imperialismo, però già a partire da questa fase dobbiamo lavorare e prepararci per continuare la lotta per il socialismo. L’antimperialismo che non si pone anche l’obiettivo del superamento della società capitalistica è molto meno efficace nella lotta e nei risultati, inganna la classe lavoratrice – perché senza estinguere il capitalismo l’imperialismo non muore e può ricostituirsi, in quanto esso è generato dal capitalismo e ne costituisce l’espansione a livello mondiale ovvero sovranazionale – e rafforza il sistema capitalistico a livello nazionale. Dobbiamo evitare che la lotta antimperialistica indebolisca nelle masse la passione di lotta per il socialismo, tocca a noi stare nei movimenti antimperialistici coi nostri propositi, la nostra ferma autonomia politica e strategica e il nostro lavoro di formazione della coscienza di classe rivoluzionaria all’interno delle masse lavoratrici e popolari. A questi comportamenti dobbiamo sempre attenerci e le nostre posizioni di classe e rivoluzionarie dobbiamo sostenere in ogni circostanza e senza timore o condizionamento alcuno, i coerenti marxisti-leninisti si giudicano sempre dalla loro fermezza ideale, politica e strategica.
Nel momento presente, mentre partecipiamo attivamente ai movimenti e alle lotte antimperialistiche dobbiamo contemporaneamente spiegare alle masse che solo la nostra analisi e strategia possono condurre alla vittoria e alla sconfitta definitiva dell’infame e feroce dominio imperialistico sulla Terra. Sosteniamo convinti la lotta antimperialistica dei popoli afgano, iracheno, palestinese e di tutti gli altri paesi impegnati nel difficile compito, a causa della potenza economica e militare del nemico di classe. A questi popoli eroici in lotta va tutta la nostra solidarietà di classe e l’invito a combattere sino alla conquista del socialismo. Le forze antimperialistiche nel condurre la loro coraggiosa e dura lotta per l’indipendenza e la sovranità nazionale e la lotta di classe per il socialismo devono sempre tener presente che il terrorismo – inteso come atti indiscriminati di violenza che colpiscono cittadini inermi e le masse popolari – è totalmente estraneo a tale lotta e ai principi morali e politici del marxismo-leninismo. Il terrorismo danneggia gravemente la lotta di liberazione dei popoli e la prospettiva del socialismo, la rivoluzione proletaria si fa col consenso delle masse e mai agendo contro di esse! La Resistenza antimperialistica dei popoli è cosa totalmente diversa dal terrorismo e va politicamente e socialmente sostenuta.
Per orientare bene la lotta antimperialistica e per farla fruttare anche ai fini della lotta per il socialismo, è prioritaria la convergenza di analisi, di decisioni e di prospettive dei Partiti Comunisti marxisti-leninisti dei paesi impegnati nella lotta. Occorre unità d’intendi e di lotta, bisogna promuovere e perseguire la massima unità possibile, perché solo uniti si può formare una forza consistente e sostenere le nostre tesi. D’altronde l’internazionalismo proletario è anche questo. A questo obiettivo dovrà lavorare la ricostituenda Terza Internazionale. Il PCIML è fortemente impegnato a contribuire alla costruzione di detta unità e in tempi possibilmente brevi. I Partiti coerentemente marxisti-leninisti non hanno difficoltà a capire tale esigenza e non esiteranno a operare nella direzione indicata.